mercoledì 16 dicembre 2015

SULLA GRAVISSIMA SITUAZIONE CHE IL MONDO STA VIVENDO ORA

SULLA GRAVISSIMA SITUAZIONE CHE IL MONDO STA VIVENDO ORA Leone Montagnini 24 novembre alle ore 19:57 Care amiche ed amici. Capite da sole e da soli che la situazione è gravissima. Un Suckoi russo abbattuto in territorio siriano per ordine del presidente turco. Il pilota che si era paracadutato massacrato dai ribelli. E’ notizia delle 19:03 di ora che un Mig 8, elicottero russo per le operazioni di soccorso è stato attaccato. E’ morto un militare (fonte: Sputnik; seguitelo: seguite tutte le fonti anche quelle russe). Voi forse non lo sapete, ma dietro i ribelli - Isis e non Isis - c'è la Turchia (oltre all’Arabia Saudita), e dietro la Turchia ci sono gli Stati Uniti. La Turchia in epoca sovietica era geostrategicamente la Cuba americana: l'avamposto americano più vicino all'URSS. La Russia non dice come stanno le cose. Finora Putin ha fatto "come se non" da abile diplomatico com'è (laureato in relazioni internazionali) ma lo sa (è cresciuto nel KGB, anche se lui sovietico non è). La campagna aerea iniziata in Siria da Putin il 30 settembre 2015, accompagnata da una politica diplomatica molto fine, ha sconvolto la strategia degli USA finalizzata a giungere nel cuore dell’Asia per dominare il mondo (cfr. vari libri di Zbigniew Brzezinski). Una strategia che seguono fin dagli anni 80, quando iniziò la campagna di Afghanistan addestrando, rifornendo di armi micidiali e indottrinando dei poveracci per farne dei mujaheddin ("combattenti impegnati del Jihad"), un modus operandi che hanno esteso a tutti i paesi arabi (e sub-sahariani) seminando morte e caos permanente, con la fine dell’URSS (1991). Con l’azione deliberata della Turchia, a meno che non vi sia una chiara presa di distanza degli USA - ma due ore fa il premio Nobel per la pace Presidente Obama ha detto: “Ankara ha diritto a difendersi”- gli stessi USA hanno dunque de jure rotto la possibilità di "fare come se non", e quindi demolito la strada diplomatica faticosamente aperta da Putin, che ha condotto ai negoziati di Vienna. Nel frattempo la campagna mediatica seguita alla strage di Parigi ha fatto sì che la Nato si riarmasse. Gli Usa avevano smobilitato ed erano a corto di armamenti convenzionali: ora è dal 14 novembre che nel nostro paese passano treni e partono aerei carichi di bombe, missili, carri armati diretti in Medio Oriente. La campagna mediatica post "13 novembre" ha anche creato isteria e confusione nella società civile mondiale e specificamente europea, rendendola particolarmente vulnerabile al richiamo della guerra e delle menzogne. Che fare? Innanzitutto state sereni, precondizione per riflettete prima di tutto. Non fate prevalere reazioni emotive: quelle bloccano la vostra ragione. Vi invito a non credere a chi demonizzerà la Russia, o quantomeno a verificare le notizie prima di credere a questa campagna di discredito, che sono sicuro verrà e non coinvolgerà solo Putin. Non credete che l'Europa debba essere sempre subalterna. Né che sia così così debole. Ha una immensa forza morale. L'Europa dopo le due guerre mondiali ha capito che «Nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra» (radiomessaggio di papa Pio XII del 24 agosto 1939) e con forza della pace si può risolvere tutto. Non pensiamo che l'Europa non conti nulla. È bastato che il parlamento inglese dicesse no ai bombardamenti sulla Siria, secondo la pratica usata contro la Libia, che gli USA si siano fermati. Inoltre grande forza morale universale ha Papa Francesco. INVITEREI LA RUSSIA A MANTENERE I NERVI SALDI E A NON CADERE NELLA TRAPPOLA: CIO’ CHE E’ ACCADUTO SEMBRA UN GESTO DI DELIBERATA PROVOCAZIONE. Questi possono essere antitodi efficaci per impedire un conflitto, che potrebbe degenerare in una pira nucleare mondiale. Leone Montagnini

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