domenica 29 giugno 2014

L'assassinio di Jean Jaurès. Il vero colpo che fece scoppiare la Grande guerra (di Leone Montagnini)

Il 31 luglio 1914 Jean Jaurès (1859-1914) fu ucciso da un colpo di pistola.

Jaurès cresce nell'agone politico a fianco delle dure lotte dei minatori francesi mediante lo strumento dello sciopero contro lo strapotere dei grandi gruppi finanziari. Nel 1902 è tra i fondatori del Parti socialiste français. Nel 1904 fonda L'Humanité. Il disegno del giornale è lo stesso del partito: unificare le forze socialiste ed operaie.
In quegli anni i socialisti europei sono una grande forza, sotto l'ombrello dell' "Internazionale Operaia" o Seconda Internazionale, fondata da Friedrich Engels. L'arma contro la guerra escogitata dall'impetuoso movimento operaio tra fine Ottocento e l'inizio del Novecento è lo sciopero generale ad oltranza di tutti gli operai di tutti i paesi europei, in caso di dichiarazione della guerra.
La guerra mondiale non scoppia in un attimo, come si fa credere. La Russia il 30 luglio ha mobilitato. Il 31 ancora la Francia sua alleata esita. Sta a vedere cosa fanno i tedeschi, che hanno solo dichiarato uno stato di minaccia di guerra, dopo la mobilitazione di Austria-Ungheria.
Forse non tutto è perduto. La sera del 31 luglio, Jean Jaurès esce dal café du Croissant, dove ha cenato. E' venuto anche per il movimento operaio internazionale il momento della mobilitazione in grande stile del suo piano antiguerra. Jaurès sta per recarsi all'Umanité per suonare le sue trombe: domani 1° agosto 1914, il mondo lo sentirà, almeno dovrebbe sentirlo, tuonare dalle colonne del giornale l'appello allo sciopero generale internazionale ad oltranza contro la guerra.
Ma dall'ombra, una mano assassina estrae una pistola e spara. Due colpi. Uno colpisce Jaurès alla testa, mortalmente. Da tempo molti altri oscuri ceffi si muovevano per l'Europa nell'ombra o pubblicamente per fomentare più o meno scientificamente la guerra. Nel 1918 questi incendiari fanatici o prezzolati saranno riusciti a far massacrare tra loro almeno 15 milioni di persone.
Per anni la piramide statistica delle età della popolazione di tutti i paesi europei porterà un morso nelle generazioni di uomini nati tra il 1895 al 1899.
Per ricordare degnamente l'inizio di questa guerra rabbiosa, senza armistizi, invito a vedere il film L'uomo che ho ucciso [tit. orig.: Broken Lullaby], del 1932 diretto da Ernst Lubitsch.
Come di Jean Jaurès, molti lettori non avranno mai sentito parlare nemmeno di questo film, così pacifista.
Non è un caso: gli oscuri ceffi che girano per il mondo a seminar zizzania, a gettar benzina ora da un lato, ora dall'altro dei confini, ci sono ancora, ed evidentemente non vogliono che certe cose si sappiano troppo in giro.

Leone Montagnini©

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